Il Centre Culturel Suisse presenta per la prima volta in Europa, Improvisation télépathique (Improvvisazione telepatica), un’installazione e un video di Pauline Boudry e Renate Lorenz. Con riferimento alle violente condizioni sociali attuali, Improvisation télépathique esplora i modi in cui gli altri (inclusi altri oggetti) potrebbero diventare parte della nostra lotta per immaginari politici e sessuali alternativi.
Umani e non umani, movimenti, discorsi, gesti, musica, luce e fumo interpretano la colonna sonora del 1974 di Pauline Oliveros, che porta lo stesso titolo. Il pubblico è invitato a comunicare telepaticamente con tutti gli elementi sullo schermo, compresi i perfomer Marwa Asanios, Wener Hirsch, MPA e Ginger Brooks Takahashi.
Sebbene l’azione del film appaia astratta, include comunque riferimenti alla protesta di sinistra, alla strana vita del club S&M, agli atti di sorveglianza e, infine, alle fantasie di nuove relazioni tra oggetti umani e non umani in una dimensione interstellare. Un testo pubblicato da Ulrike Meinhof -“Dalla protesta alla resistenza”– è stato scritto nel 1968, due anni prima che Meinhof entrasse nella clandestinità e si unisse alla RAF.
Il testo segna l’ascesa dei movimenti di sinistra contro la continuazione delle idee fasciste e imperialiste nella Germania del dopoguerra. Sfidando il concetto di immagine come mera rappresentazione di azioni (politiche), questa performance filmata parla di tensioni produttive tra le fantasie d’azione e l’azione stessa.
Metodi artistico-politici come l’opacità, in opposizione ai principi del rendere l’Altro trasparente, determinano il modo in cui il duo crea le installazioni. Con i loro film, le loro sculture e la disposizione di schermi e oggetti nello spazio, le due artiste creano una densa rete di riferimenti alla storia dell’arte e alla crudele e spesso escludente storia della visualizzazione e dello sguardo.
Le due artiste giocano con le dis/connessioni tra oggetti e significato e con la convenzionale attribuzione di un genere ai materiali. I capelli di un’enorme acconciatura scultorea si riferiscono a una parrucca? Fanno riferimento alla storia della drag performance? O sono solo una scenografia affascinante? Un oggetto minimalista diventa un palcoscenico e il visitatore improvvisamente si ritrova in una narrazione che suggerisce un futuro alternativo.
Improvisation télépathique è stata esposta per la prima volta al Contemporary Arts Museum di Huston nel 2017. Pauline Boudry e Renate Lorenz lavorano insieme a Berlino dal 2007. Le loro scenografie e le loro installazioni spesso nascono da una canzone, una foto, un film o una sceneggiatura del passato. Insieme, producono spettacoli per la macchina da presa, mettendo in scena azioni di individui e gruppi che vivono, anzi, prosperano, sfidando la normalità, la legge e l’economia.
I loro video hanno sconvolto le narrative storiche normative, mentre nel tempo le loro figure venivano presentate, proiettate e stratificate. Gli interpreti sono coreografi, artisti e musicisti, con i quali intessono una lunga conversazione sulla performance, sul significato della visibilità fin dalla prima modernità, sulla patologizzazione dei corpi, ma anche sul glamour e sulla resistenza.