Il Campbelltown Arts Centre ha inaugurato Cinemania, la prima mostra antologica di Lisa Reihana, portando in mostra trent’anni di video e fotografie e sottolineando il suo status internazionale di pioniera della video-arte sperimentale e delle installazioni multimediali. Cinemania presenta il lavoro ad oggi più ambizioso di Reihana, Pursuit of Venus [infected], 2015—17, dopo la sua prima presentazione alla 57a Biennale di Venezia nel 2017.
Dopo aver richiesto quasi dieci anni per realizzarla, quest’opera è una rivisitazione cinematografica della carta da parati francese Les Sauvages de la Mer Pacifique, 1804—1805, o The Voyages of Captain Cook, e include scene con tessitori e ballerini della comunità aborigena di Campbelltown. Reihana si è servita della tecnologia audio-video del XXI secolo per animare la carta da parati con narrazioni reali o inventate.
Questa mostra documenta la continua preoccupazione di Reihana nei confronti dei concetti di identità e costume, vita e morte, commistione del tempo, interesse per personaggi reali e immaginari e la creazione di affascinanti “mondi altri”. Attraverso la mitologia, i suoi lavori sfatano alcuni preconcetti riguardo i Maori e l’identità transpacifica e mettono in discussione lo sguardo coloniale, il falso storico e il racconto delle popolazioni native.
Mostrando la varietà di esperienze di Reihana—dai primi lavori sperimentali in video digitale come Wog Features, 1990, e Native Portraits n.19897, 1998, a film futuristici, fotografia distopica e ambienti immersivi, come Fantastic Egg, 2002, PELT, 2009, Tai Whetuki – House of Death Redux, 2015–16—Cinemania è una mostra immersiva, che mette in evidenza lo status internazionale di Lisa Reihana come pioniera della video-arte sperimentale e delle installazioni multimediali.
La mostra è curata da Michael Dagostino e fa parte del Sydney Festival. Lisa Reihana è un’artista di discendenza māori (Ngā Puhi, Ngāti Hine, Ngāi Tu) e inglese che ha contribuito allo sviluppo della time-based art in Aotearoa, Nuova Zelanda. Nel 2017 ha rappresentato la Nuova Zelanda alla 57a Biennale di Venezia con Lisa Reihana: Emissaries.
Altre mostre importanti includono Tai Whetuki – House of Death Redux, The Walters Prize 2016, Auckland Art Gallery, Auckland, Nuova Zelanda, 2016; Suspended Histories, Museum Van Loon, Amsterdam, Paesi Bassi, 2013; Close Encounters: The Next 500 Years, Plug In ICA, Winnipeg, Canada, 2011; Unnerved The New Zealand Project, Gallery of Modern Art, Brisbane and National Gallery of Victoria, Australia, 2010; Close Encounters, Hyde Park Art Center, Chicago, USA, 2010; Global Feminisms, Brooklyn Museum, New York, USA, 2007; and Paradise Now? Contemporary Art From the Pacific, Asia Society Museum, New York, USA, 2004.
Situato nelle vicinanze di Sydney, il Campbelltown Arts Centre (C-A-C) gode di una posizione unica per sviluppare collaborazioni tra artisti, discipline e comunità. Queste opportunità permettono di creare nuove situazioni curatoriali e stimolanti pratiche artistiche.
Il C-A-C è leader nazionale nell’offerta di un programma di arte contemporanea in espansione, impegnato e d’alta qualità. Il C-A-C si trova nella terra dei Tharawal, caratterizzata da forti legami con gli anziani Aborigeni e la comunità, ed è di proprietà e gestito dal consiglio comunale di Campbelltown.
Prendendo il confine come punto di partenza, il C-A-C ha dato vita ad una piattaforma che permette a comunità ed artisti di assumersi i rischi, sfidare le percezioni, confrontare temi, fare domande e creare esperienze commissionando nuove opere che invitino alla collaborazione, al dialogo locale/nazionale/internazionale, all’unione tra tecniche emergenti e tradizionali e ad approcci interdisciplinari.
Tutto questo può essere raggiunto mettendo gli artisti contemporanei in prima linea nel programma, attraverso un processo aperto di consultazione con le comunità a sud-ovest di Sydney, oltre a presentare un programma che include arti visive, spettacolo, danza, musica, live art e pratiche emergenti contemporanee.