Per Korakrit Arunanondchai (1986, Bangkok, Tailandia; con base a New York) vivere tra culture differenti porta alla combinazione di varie discipline artistiche. Unendo le influenze che giungono dal mondo digitale e dalla mitologia, religione, economia, moda, film, eventi politici contemporanei e gli stili di vita Occidentali e Orientali, l’artista crea opere ibride, spesso anche in collaborazione con altri artisti. L’ambiziosa installazione di grandi dimensioni di Arunanondchai Letters to Chantri #1 (2014), creata in collaborazione con l’artista performativo Boychild, nasce dalla ricerca dell’artista sul Dhammakaya, il movimento Thai Buddista attualmente in rapida crescita.
Per lo sviluppo dell’installazione Letters to Chantri #1, Arunanondchai ha creato un’impresa comune immaginaria con un marchio di prodotto paragonabile al Dhammakaya, che porta a un’ambientazione che si colloca a metà strada fra un tempio buddista e un negozio di lusso futuristico. Grazie alla fusione tra religione e consumismo in un nuovo rituale di purificazione, con la liberazione e la salvezza alla base, mostra la trasformazione della fede spirituale negli stili di vita omologati che oggi sono presenti in Tailandia e altrove.
Arunanondchai introduce l’archetipo dei giovani artisti, attraverso alcune recenti strategie usate dalle religioni orientali nel tentativo di intensificare la loro relazione con una popolazione in crescita di giovani tailandesi. Un video che imita una pubblicità della tarda notte di un nuovo prodotto introduce l’esperienza durante la successiva visita di gruppo nella grande sala riunioni adiacente. L’eredità culturale e la tradizione crollano in un mondo di agitazione, immediatezza, deregolamentazione e distaccamento, dove i miti dell’innovazione e le nozioni de “il nuovo” sono diventate nuove, degli ideali sacri.
Strutturata come un’esperienza performativa, questa opera comprende dipinti, sculture e video in un’installazione spaziale a immersione totale. Eliminando i confini tra rito e mostra itinerante guidata, Arunanondchai ha segnato un nuovo approccio per la presentazione di questa opera, e a tal riguardo considera questa installazione un pezzo essenziale nella sua giovane carriera.
La mostra fa parte di una serie di presentazioni di recenti donazioni a S.M.A.K. L’installazione Letters to Chantri #1 è stata acquistata da dieci collezionisti d’arte con l’obiettivo di cederla al museo. Questa forma di donazione apre delle possibili nuove forme di cooperazione tra istituzioni pubbliche e iniziative private.
La mostra è stata lanciata con il sostegno della Carlos Ishikawa Gallery di Londra.