Infra Structures, la terza mostra personale di Jan Tichy all’interno della galleria, prosegue con l’esplorazione dell’artista nella politica della luce. La mostra comprende tre nuove produzioni.
La serie di fotoincisioni The Installations (2022) dà seguito alla ricerca e agli esperimenti di Tichy sulla luce come materiale. Negli ultimi vent’anni, Tichy ha realizzato più di 40 installazioni di proiezione, esposte in tutto il mondo. Con questa serie di acqueforti, basata sulla documentazione fotografica di quelle installazioni, Tichy ha cercato di passare dal mezzo fotografico all’incisione e alla stampa, al fine di riscoprire la luce – questa volta al di fuori dello spazio – e di mostrare una nuova gamma di sfumature e caratteristiche di concentrazione e dispersione. Adeguatamente, le stampe di installazione stanno facendo il loro debutto americano presso la Fridman Gallery, che, durante gli ultimi dieci anni, ha esposto cinque delle proiezioni luminose site-specific.
Una nuova proiezione luminosa site-specific, Installation No. 43 (2023), porta avanti la pratica dell’artista di connettere la galleria con le infrastrutture politiche, economiche e sociali del suo ambiente. Installation No. 43 illumina un cavo elettrico che penzola, pericolosamente, dal soffitto della galleria, manifestando il decadimento delle infrastrutture fisiche e politiche. Esso rievoca le centrali elettriche in Ucraina, soggette a continui blackout e devastate dai bombardamenti, e i rischi inerenti all’energia generata dai combustibili fossili.
Nella sala multimediale del seminterrato della galleria è presentata una videoinstallazione a 4 canali, Destroy All Monsters (2023), che rispecchia il seminterrato dell’opera d’arte pubblica di Mike Kelley, Mobile Homestead, situata al di fuori del Museum of Contemporary Art Detroit. Il seminterrato di Kelley era uno spazio creativo per l’artista e per il suo gruppo musicale Destroy All Monsters, che prese il nome dal film originale di Godzilla. Tichy guardò il film del 1968 nell’oscurità del seminterrato, illuminando le mura con la luce del suo schermo. La ripresa delle pareti tremolanti e la loro proiezione ulteriore in uno spazio nuovo ricrea l’ambiente buio con una luce animata. Mentre percepiamo i flash violenti di Godzilla che distrugge l’infrastruttura fisica della città, la luce tremolante nel seminterrato suggerisce l’erosione delle strutture di potere, in apparenza impenetrabili, che si trovano al di sopra.