Stedelijk Museum - Amsterdam
22 – 24 / 03 / 2017

Una conferenza di tre giorni curata da ospiti ognuno dei quali ha inaugurato un programma performativo e deduttivo. La cultura e il cervello danno vita a sistemi complessi di influenza, controllo e resistenza. Il cervello sembra essere stato invaso dalla tecnologia: sempre più spesso, le macchine eseguono procedimenti di linguaggio, memoria e immaginazione, che prima erano solo di competenza umana, utilizzando processi di apprendimento presi in carico da procedure algoritmiche e automatiche.

Quali implicazioni filosofiche, sociali e politiche per il cervello e per il corpo scaturiscono da questa automazione cognitiva? Che cosa sta succedendo alla soggettività, all’identità e libero arbitrio dell’essere umano?

Curatori: Melanie Buehler, Warren Neidich, André Lepecki

Melanie Buehler: “Ugly Feelings: Pensare e Percepire nella Cultura Contemporanea del Web”

Le nostre menti, come ha sostenuto Spinoza, operano per prima cosa nel campo confuso e vago dell’immaginazione. È qui che convergono emozioni e pensieri, prima ancora che la ragione gli attribuisca significato. Questa sessione di conferenza si focalizza sulla percezione della cultura del web come campo esteso di immaginazione – un universo complesso di emozioni e idee – e confronta il modo in cui le piattaforme digitali strutturano e organizzano questo spazio. In che modo consideriamo e riflettiamo sulle tecnologie che connettono i nostri cervelli? In che modo la verità è offerta dalla tecnologia e si interseca con la logica di un’economia digitale la cui vera diffusione – attenzione – si trova nei nostri cervelli?

Con la partecipazione di: Melanie Buehler, Hannah Barton, Jennifer Chan (screening), Daniel Keller, Elizabeth Orr, Özgür Kar (screening), Timotheus Vermeulen

brain

Warren Neidich: “The Brain Without Organs: Psychedelic Drugs and Emancipation”

Recentemente c’è stato un aumento dell’interesse nello psicadelico, soprattutto, Ayahuasca. Il suo loro come analogo serotoninergico con poteri di guarigione tremendi ha guidato la sua recente popolarità. Notevole il suo potenziale neuro-trofico. che aumenta in particolar modo la neuro-plasticità, soprattutto, nei trattamenti per la depressione e tossicodipendenza. Comunque il suo ruolo nei viaggi mistici indotti è molto lontano dai più importanti fattori per la sua crescente popolarità, spronando un’intera industria turistica attorno al suo uso. Gli esperti in storia dell’arte, pratiche sciamaniche, cura. psicoanalisi e neuroscienze sono stati uniti per indirizzare il ruolo di questi farmaci. Tenendo in mente i poteri curativi del capitalismo che vogliamo considerare sia arte che farmaco può fornite una soluzione a questo rompicapo, semplicemente sull’orizzonte del neuro-totalitarismo.

In collaborazione con: Warren Neidich, John C. Welchman, Daniel Pinchbeck, Florencia Portocarrero, Lars Bang Larsen

André Lepecki: “On Making Collective Heads: Performance, Choreography, Theory and the Social Body”

Artisti e studiosi si riuniscono da diversi campi, come la coreografia contemporanea, performance sperimentali, teorie compromettenti, studi strani e sulla neuro-diversità, studi sulle performance il cui lavoro ha aiutato ad espandere la nostra comprensione delle relazioni tra cervello e corpo, cervello e arte e cervello e la sfera socio-politica. Le loro diverse pratiche artistiche, teoretiche e sociali sfidano le nozioni normative del cervello come un organo governativo strettamente chiuso, una materia agente auto-contenuta, auto- posseduta e autonoma, che suggerisce invece che il cervello non è mai tranquillo, nemmeno quando si suppone che lo sia. Fuoriesce continuamente attraverso lo spazio e il tempo. aggregando e dividendo, ma anche venendo aggregato da vari corpi, influenze e materie, compresi i cervelli e influenza le specie non-umane e i loro particolari modi d’essere – la posizione di un cervello deve necessariamente essere in una mente collettiva (per parafrasare il titolo del lavoro collaborativo del 1975 di un’artista brasiliana Lygia Clark, Cabeça coletiva).

In collaborazione con: André Lepecki, Patricia Clough, Mette Edvardsen, Leon Hilton e Anne Juren


http://whatishappeningtoourbrain.rietveldacademie.nl