Centre for Contemporary Art Tashkent (CCAT) – Tashkent, Uzbekistan
05 / 10 / 2021 – 15 / 11 / 2021

Il Centre for Contemporary Art Tashkent (CCAT), che fa capo alla Art & Culture Development Foundation del Ministero della cultura dell’Uzbekistan, presenta la sua mostra Dixit Algorizmi, che esplora il lavoro fecondo del genio universale uzbeko del nono secolo, Muhammad ibn Musa al-Khwārizmī. Curata da Joseph Grima e co-curata da Sheida Ghomashchi e Camilo Oliveira, la mostra apre il 5 ottobre, e svela l’influenza del lavoro di al-Khwārizmī sull’accelerazione tecnologica di oggi.

Dixit Algorizmi si concentra sulle scoperte di al-Khwārizmī descritte nel suo libro, Kitab al-Jabr wa-al-muqabala, la traduzione latina del libro ha dato origine alla parola “algoritmo”. Secondo il curatore Joseph Grima, “l’algoritmo modella tutte le possibili interazioni nella cultura moderna attraverso le applicazioni sui nostri smartphone. Conosciamo la parola, ma non la capiamo. La mostra ripercorre la sua origine e l’impatto che ha avuto sulle società, dai tempi antichi a quelli moderni”. La tecnologia che consideriamo oggi moderna, come l’intelligenza artificiale, poggia sui principi fondamentali teorizzati da al-Khwārizmī.

Saida Mirziyoyeva, Vicepresidente della Art and Culture Development Foundation, afferma: “Al-Khwārizmī ha lasciato un’intera scienza al mondo. In Dixit Algorizmi, esploriamo come le tecnologie che consideriamo fondamentalmente nuove siano basate su idee lontane nel tempo”. Il direttore esecutivo, Gayane Umerova, aggiunge: “Lo studioso e le sue opere diventano il tema centrale che riflette sulla simbiosi culturale e scientifica, mentre gli artisti trasferiscono l’identità storica delle moderne tecnologie verso la percezione visiva. Attraverso una collaborazione sfaccettata tra artisti internazionali e uzbeki, Dixit Algorizmi porta alla luce la connessione di millenni di storia con il mondo che vediamo oggi”.

La mostra rende omaggio allo studioso e alla sua storia collegandola a molteplici campi. Le opere degli artisti concettuali e visivi internazionali che contribuiscono alla mostra sono collegate tematicamente a tre temi diversi, ognuno dei quali fornisce una nuova prospettiva sulla tesi della mostra.

Il primo tema esplora la nozione di ritratto e la rappresentazione di al-Khwārizmī oggi, senza informazioni storiche e biografiche affidabili. Le opere risultanti sono una serie di collaborazioni tra artisti internazionali e artigiani uzbeki.

Il secondo tema riguarda i modi in cui le idee articolate per la prima volta da al-Khwārizmī hanno trasformato la nostra capacità di interagire l’uno con l’altro attraverso la tecnologia. Gli artisti selezionati, il cui lavoro esplora l’influenza dell’innovazione sulla vita moderna, presentano opere individuali.

Il terzo tema presenta una ridefinizione della nostra comprensione degli algoritmi. Ci sono testi e diagrammi in forma di manifesti, forniti da creatori internazionali il cui lavoro indaga la relazione tra la vita quotidiana e la storia della scienza e della tecnologia.

Gli artisti selezionati, Charli Tapp, Elisa Giardina Papa, James Bridle, Navine G.Khan Dossos, Neil Beloufa, Saodat Ismailova e Space Caviar, sono stati invitati a portare la loro prospettiva sulla tradizione artigianale come parte della storia culturale dell’Uzbekistan. “Arte, design e tecnologia si intrecciano, rafforzando l’idea che l’artigianato, come gli algoritmi, è una serie di fasi che si accumulano per formare un certo risultato”, afferma il co-curatore Camilo Oliveira. La collega co-curatrice, Sheida Ghomashchi, cita:“Dixit Algorizmi ci invita a scoprire una nuova prospettiva sull’origine delle innovazioni tecnologiche e filosofiche che hanno portato la civiltà al punto in cui è oggi”.

In linea con la mostra, che è installata nell’ex centrale elettrica che ospita il CCAT, ci saranno una serie di eventi live e digitali, colloqui con artisti ed esperti, così come proiezioni di film e discussioni che approfondiscono ulteriormente il tema della mostra. C’è anche un catalogo della mostra progettato da Studio Folder, che prende la forma di una Curiosity Box e include contributi realizzati da pensatori, artisti, filosofi in merito a come interpretano l’influenza di al-Khwārizmī sul mondo moderno.


https://acdf.uz/en/news/dixit-algorizmi