TRANSFER – New York
30 / 11 / 2017 – 28 / 01 / 2018

Con The Flower Matrix, Caludia Hart propone una nuova tipologia di spazio liminale – un ambiente seduttivo per osservare il suo mondo immersivo. L’architettura in mixed reality diventa quasi fantastica, impreziosita da elementi decorativi che sposano l’estetica del falso, sdolcinata e tossica allo stesso tempo, con cui la tecnologia ha rimpiazzato la natura.

The Flower Matrix  è presentata al Wallplay VR, uno “speakeasy” nel seminterrato della Gallery 151, come parte della TRANSFER VR Commission, una piattaforma nata per sostenere gli artisti che stanno ampliando le potenzialità di incarnazione attraverso incontri fisici mirati.

In The Flower Matrix, Hart reinterpreta il mitologico “labirinto del Minotauro” dal quale non c’è via di uscita. Come la sua fonte, un particolare modello computerizzato preso da un archivio digitale gratuito reperibile online e chiamato 3D Warehouse, esso è tappezzato di emoji che richiamano le idee di potere, denaro, dipendenza e controllo.

Sono questi i simboli del casinó-capitalismo, seducenti ed opprimenti allo stesso tempo. Una composizione sonora immersiva trasporta i visitatori in una narrazione di segni e simboli, profondamente personificata e continuamente svelata, mentre navigano all’interno di The Flower Matrix.

Nata come realtà virtuale immersiva, la nuova opera di Hart trasporta il visitatore anche verso il mondo reale, attraverso ceramiche lavorate a mano, rivestimenti per interni, pavimenti, tessuti, mobili e tappezzeria ricavati dall’immaginaria Flower Matrix. L’arredamento in realtà aumentata si attiva attraverso l’app personalizzata di Hart, chiamata Looking Glass.

Caricando questa applicazione su un dispositivo mobile, i visitatori posso vedere le animazioni tratte da Flower Matrix inserite nelle superfici reali, mettendo gli spettatori in un cortocircuito di modalità disorientanti dove l’ordine razionale di ragione e tecnologia si è ribaltato su sé stesso.

The Flower Matrix è stato commissionato da TRANSFER e presentato da Wallplay. Le ceramiche lavorate a mano sono opera di Kimi Kim. L’audio dal titolo The Flower Matrix è stato appositamente composto da Edmund Campion, con la collaborazione al violoncello di Danielle DeGruttola. Le parti vocali sono state realizzate da Claudia Hart e Mikey McParlane.

Dal 1988 Claudia Hart è attiva come artista, curatrice e critica. Crea rappresentazioni virtuali che prendono la forma di immagini 3D integrate con fotografia, installazioni animate multi canale, performance e sculture realizzate usando tecniche di produzione avanzate come il Rapid Prototyping, il CNC routing e app personalizzate di realtà aumentata.

Le sue opere trattano problemi di rappresentazione, del ruolo del computer nello spostamento di valori contemporanei sull’identità e sul reale e sulle idee di ciò che potrebbe essere considerato “naturale”. Il suo progetto consiste nel femminilizzare la cultura maschilista della tecnologia inserendo la soggettività emotiva in quello che tipicamente è definito mondo cartesiano del design digitale.

Wallplay è un network artistico empirico in cui i brand diventano sostenitori della cultura entrando in contatto con artisti, curatori, tecnici e gallerie per collaborazioni a tema mixed reality. Wallplay è membro a pieno titolo del NEW INC, fondato dal New Museum nel 2014, e rappresenta il primo incubatore culturale gestito da un museo che si dedica al sostegno dell’innovazione, della collaborazione e dell’imprenditorialità attraverso arte, design e tecnologia.


http://transfergallery.com/claudia-hart-the-flower-matrix/

www.claudiahart.com

http://www.wallplay.com