National Museum of Modern and Contemporary Art, Seoul (Corea del Sud)
9/09/2022-26/02/2023

La mostra Little Ark (Piccola Arca) è concepita come una forma di performance che ricostruisce la realtà in cui ci troviamo oggi, portando in primo piano le domande insite nelle note opere di Choe-Uram. La situazione in cui la sopravvivenza dell’umanità è minacciata da una crisi senza precedenti ha fornito l’opportunità di riesaminare e mettere in discussione cose a lungo date per scontate. L’escalation di ansia e polarizzazione causata dal cambiamento climatico e dalle crisi sociopolitiche ed economiche rivela chiaramente il vero ritratto di un’epoca di disorientamento. In risposta, l’artista ha costruito la mostra con l’Arca come tema principale e ha giustapposto i desideri contraddittori che costituiscono l’era contemporanea, fornendo al pubblico un luogo per riflettere e sollevare domande su dove siamo destinati in ultima analisi.

La tavola rotonda (Round Table) di colore nero posto al centro della Seoul Box è sostenuto da 18 figure senza testa fatte di paglia, mentre una testa rotonda posta in cima al tavolo rotola a intermittenza. Questo è un paragone con la feroce competizione per occupare la singola testa e con la struttura in cui è impossibile sfuggire a questa lotta anche se non si desidera la testa. In alto si librano tre uccelli neri (Black Birds), costruiti con pezzi ricavati da scatole di cartone riciclato. Ruotano lentamente intorno all’alto soffitto e sorvegliano la lotta che si svolge in basso. Chi riuscirà a prendere la testa? Chi sarà il perdente? Chi riuscirà a sfuggire a questa lotta?

Little Ark è un’arca simbolica costruita con ferro pesante e scatole di cartone riciclato per mezzo di tecnologie all’avanguardia. Qual è la nostra posizione in quest’era in cui lo sfruttamento dello spazio cosmico sta accelerando, mentre parallelamente sta peggiorando la crisi dell’ecosistema terrestre? 35 coppie di remi si alzano eretti a formare un muro che ci aliena, per poi iniziare una danza maestosa come fossero ali spiegate. Un faro (Lighthouse) collocato sulla sommità della nave, due capitani (Two Captains) e James Webb guardano verso direzioni opposte, l’angelo (Angel) con un corpo debolmente cadente, l’ancora (Anchor) che rende difficile capire se l’arca è ormeggiata o al largo e lo spazio infinito (Infinite Space) che simboleggia una metafora dell’umanità che insegue continuamente i propri desideri anche in un periodo di crisi; tutte queste opere esprimono alla massima potenza la realtà ambivalente di Little Ark mentre dirigono i nostri occhi verso l’uscita (Exit). Questo video, in cui una porta si apre ma poi continua a spuntare una porta chiusa, è in armonia con il suono circostante che pervade lo spazio espositivo, invitandoci a scavare a fondo nei nostri desideri, riflettere sul presente e sollevare molte domande. Qual è l’obiettivo di questo viaggio? Dev’è la destinazione? C’è davvero un’uscita? Dov’è la fine di questo desiderio?

Tuttavia, in un angolo dello spazio espositivo, Red sboccia e sfiorisce continuamente mentre emette un’intensa luce rossa. Se One, un grande fiore bianco all’entrata della Galleria 5, è una ghirlanda commemorativa realizzata dall’artista a rappresentare il dolore dei suoi contemporanei che hanno vissuto la recente pandemia, Red sta a significare lo sforzo che dobbiamo fare per andare avanti nonostante tutto, ma anche lo stesso ciclo della vita. Per farsi strada durante il viaggio, ciascuno deve interrogarsi e cercare delle risposte in modo costante alla ricerca di quei valori fondamentali e invisibili, piuttosto che inseguire l’assoluto o i desideri altrui. Come suggeriscono i disegni che stanno alla base delle opere di Choe, le cose importanti non sempre sono visibili agli occhi e il vero senso dell’esistenza non è svelato facilmente. Camminando per i corridoi molto luminosi, il pubblico attraverserà i propri universi individuali con URC-1 e URC-2, che sono rinati come stelle grazie all’assemblaggio dei fari e dei fanali di coda di auto rottamate.


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