La diffusione della realtà virtuale ha creato una rivoluzione visiva che ha cambiato radicalmente sia la nostra percezione delle immagini, sia la nostra relazione con la realtà. Gli spazi virtuali creano mondi illusori che si possono sperimentare direttamente. I visitatori si immergono in impressioni il più lontane possibile dal mondo esterno, e in tal modo vengono coinvolti fisicamente tramite elementi interattivi che somigliano al loro corpo.
Attraverso la realtà virtuale, il pubblico diventa parte di un’immagine che riempie tutto il campo visivo. Le tecnologie adatte al consumo di massa, come i visori per realtà virtuale, gli occhiali 3D, i proiettori e i televisori 3D, sono sempre più presenti nella vita di tutti i giorni. I vari campi di applicazione per queste tecnologie, tra cui il monitoraggio delle operazioni in 3D, i videogiochi, le reazioni ai traumi e la digitalizzazione dei tesori culturali perduti, mostrano come le immagini dello spazio virtuale stiano già influenzando diverse aree del nostro mondo e continueranno a modellare il nostro futuro.
La mostra Beautiful New Worlds si rivolge a questi recenti sviluppi della tecnologia delle immagini ed esplora il conseguente intreccio tra spazi virtuali e fisici. Particolare attenzione è rivolta al potenziale socio-politico delle tecnologie virtuali. All’incrocio tra illusione e distanza critica, diverse posizioni artistiche esaminano le possibilità presentate nei campi dell’arte forense, dell’industria pornografica e della scienza bellica moderna; dopotutto, il controllo sullo spazio virtuale è sempre connesso al controllo sullo spazio fisico.
Virtualità e realtà sono strettamente collegate tra loro. La fuga in mondi illusori non è affatto un fenomeno nuovo. Al contrario, è radicata in antiche tradizioni. Panorami, diorami e stereoscopi illustrano la storia secolare dell’interesse dell’uomo per i media immersivi. Il punto di partenza dell’esposizione sono alcune fotografie stereoscopiche, che accompagnano la storia del dirigibile Zeppelin dal 1900 al 1930.
In uno spazio espositivo di più di 1000 metri quadrati, 13 artisti noti a livello internazionale affronteranno la relazione tra gli spazi virtuali e fisici. In questo modo, l’esposizione riflette molteplici tipi di virtualità. Insieme allo studio di architettura Kooperative für Darstellungspolitik, è stato realizzato un percorso espositivo al fine di rendere la complessa relazione tra spazi virtuali e fisici materialmente percettibile per il pubblico.
La sfera della realtà virtuale viene esplorata attraverso simulazioni in cui l’ambiente reale viene riprodotto artificialmente, attraverso video in 3D, e attraverso spazi di realtà virtuale che creano un luogo illusorio onnicomprensivo. Lavorando a stretto contatto con i device per la visione immersiva, gli artisti hanno collaborato con programmatori al fine di sviluppare ulteriormente la tecnologia esistente e rivitalizzare l’interfaccia interdisciplinare tra l’arte contemporanea e l’innovazione tecnologica.
Artisti partecipanti: Halil Altindere, Salome Asega & Reese Donohue & Tongkwai Lulin, Trisha Baga, Banz & Bowinkel, micha cárdenas, Harun Farocki, Forensic Architecture, Sidsel Meineche Hansen, Florian Meisenberg, The Nest Collective
Lo Zeppelin Museum è il più grande museo al mondo sulla tecnologia dei dirigibili ed è l’unico in Germania a mettere insieme i campi della tecnologia e dell’arte. Ubicato in una stazione ferroviaria Bauhaus protetta sulle sponde del lago di Costanza, il museo continua ad studiare la relazione tra l’innovazione tecnologica e il potenziale artistico.
Ciò ha portato ad una varietà di mostre affascinanti nel corso degli anni, tra cui le più recenti e ampie esposizioni sulle potenzialità dell’arte virtuale. In una società che fa affidamento sull’innovazione tecnologica per alimentare la vita di tutti i giorni, musei ed esposizioni come questa sono necessari per avviare discussioni di rilievo sulle preoccupazioni della nostra era digitale.
In un campo che ha appena iniziato a travolgere il mondo dell’arte, questo è un primo assaggio della rivoluzione che porterà la realtà virtuale nella percezione e nella creazione dell’arte contemporanea.