Former prison at Utrecht Wolvenplein - Utrecht
26 / 02 / 2016 - 5 / 06 / 2016

Hacking Habitat. L’arte del controllo è una mostra internazionale che si occupa dei territori di confine tra arte, tecnologia e cambiamento sociale. 86 artisti internazionali presentano opere vecchie e nuove nell’ex carcere di Utrecht Wolvenplein, Paesi Bassi.

Con Lawrence Abu Hamdan (Giordania), Forensic Architecture (Regno Unito), Melanie Bonajo (Paesi Bassi), James Bridle (Regno Unito), Felix Burger (Germania), Cristina Lucas (Spagna), Centre for Political Beauty (Germania), Johan Grimonprez (Belgio), Susan Hiller (USA), Samson Kambalu (Malawi), William Kentridge (Sud Africa), Laura Kurgan (USA), Metahaven (Paesi Bassi), Pedro Reyes (Messico), Stanza (Regno Unito), Fernando Sanchez Castillo (Spagna) e molti altri.

Hacking Habitat. L’arte del controllo presenta un tema estremamente attuale e pressante: in che modo siamo controllati dai sistemi high-tech e come fare per ristabilire le relazioni tra esseri umani e macchine.

Hacking 2Le telecamere di sorveglianza ci osservano, gli inimitabili algoritmi di Google manipolano il nostro comportamento, i nostri smartphone lanciano un incantesimo ipnotico e collettivo su di noi. Rischiamo di perdere il controllo delle nostre vite a causa di potenti istituzioni economiche e tecnologiche.

I sistemi high-tech e le istituzioni prendono il comando. Gli smartphone sono diventati il nuovo Panopticon, con combinazioni di dati che stabiliscono la nostra identità in modo più preciso di un’impronta digitale. Le telecamere di sorveglianza sono nascoste nei termostati e tra non molto si troveranno anche nei materiali di imballaggio che utilizziamo ogni giorno e che funzioneranno come dispositivi di ascolto ad alta tecnologia. Gli algoritmi non soltanto controllano le transazioni finanziarie, ma decidono anche la nostra cittadinanza digitale.

In tutto il mondo le persone si stanno rendendo conto che devono riprendere il controllo delle proprie vite. Insieme danno luogo a potenti forze di resistenza e rivendicano i loro spazi vitali. È ora di rivendicare il nostro ambiente, riprenderci il nostro habitat.

Hacking Habitat. L’arte del controllo contribuisce a un senso di “con-sapevolezza” amplificato, come condizione per sopravvivere in questi tempi liquidi di dittatura vellutata.

Sono presentati tre filtri: Dati & Sorveglianza, Finanza & la sua Logica e Forze Distruttive. Nella mostra si sviluppa la violenza dei sistemi predatori mentre i molti contrattacchi serpeggiano negli spazi del carcere. Il visitatore è immerso in una fantascienza in tempo reale che stordisce. Artisti, hacker, attivisti e gruppi di interessati rendono tangibile la società del controllo remoto e mostrano come utilizzare l’alta e bassa tecnologia a nostro vantaggio.

Artisti

Lawrence Abu Hamdan, Paul Alberts, Halil Altindere, Timo Arnall, Gijs Assmann, Bertille Bak, Aram Bartholl, Eduardo Basualdo, James Beckett, Neil Beloufa, Filip Berte, Joseph Beuys, Melanie Bonajo, James Bridle, Matthijs de Bruijne, Buro Janssen & Jansen, Felix Burger, Daya Cahen, Centre for Political Beauty, Jeremy Deller, Paul Devens, Diller Scofidio + Renfro, Martijn Engelbregt, Harun Farocki, Claire Fontaine, Forensic Architecture, Zachary Formwalt, Foundland, Front 404, Kendell Geers, Marco Godoy, David Goldblatt, Johan Grimonprez, Gottfried Haider, Nicoline van Harskamp, Femke Herregraven, Lino Hellings, Susan Hiller,Tehching Hsieh, Binelde Hyrcan, Alfredo Jaar, Jeroen Jongeleen, Juice Rap News, Samson Kambalu, Ali Kazma, Daniel Keller, William Kentridge, Frank Koolen, Laura Kurgan, Thomas Kuijpers, Gebroeders van Leeuwen, Cristina Lucas, Hans van Lunteren/Ienke Kastelein, !Mediengruppe Bitnik, Angelica Mesiti, Metahaven, Molleindustria, Danaë Moons, Kianoosh Motallebi, Everlyn Nicodemus, Navid Nuur, Christian Nyampeta, Ahmet Ögüt, Ronald Ophuis, Charles van Otterdijk, Ansh Patel, Ruben Pater, Claire Pentecost, Pedro Reyes, Renée Ridgway, Evan Roth, Fernando Sanchez Castillo, Setup, Maarten Schuurman, Paul Segers,Andres Serrano, Stanza, Pilvi Takala, Moniek Toebosch, Stefanos Tsivopoulos, Merlijn Twaalfhoven, Dries Verhoeven, Roy Villevoye, Antoine Viviani, Luuk Wilmering

hackinghabitatHacking Habitat. L’arte del controllo è prodotta dalla Niet Normaal Foundation e dalla terza mostra su larga scala dopo Niet Normaal. Difference on Display (Amsterdam, 2009/10) e Yes Naturally. How art saves the world (The Hague, 2013).


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