YCAM - Yamaguchi
21 / 07 / 2018 – 28 / 10 / 2018

Lo Yamaguchi Center for Arts and Media (YCAM) presenta Reincarnation of Media Art, una mostra co-curata dal collettivo neworkese exonemo. YCAM lavora con numerosi artisti giapponesi e stranieri per produrre e presentare opere d’arte che utilizzino le nuove tecnologie.

I progetti di Media Art spesso necessitano di computer o attrezzature audio o video. Sono quindi difficili da conservare nel tempo a causa di guasti e cambiamenti nel settore tecnologico. I musei e le istituzioni artistiche di tutto il mondo al momento si stanno impegnando per sviluppare metodi che consentano di preservare o ripristinare questo tipo di opere.

Con questo progetto YCAM si unisce agli artisti per considerare la “morte” delle opere d’arte e la possibilità di “reincarnarle” in futuro con metodi di conservazione alternativi ai sistemi convenzionali.

La mostra presenta un imponente Mausoleum of Media Art che, simile ad un enorme tumulo sepolcrale, ospita opere di vari artisti che hanno smesso di funzionare. Questa operazione ci invita a pensare al futuro e al significato della durata di un’opera d’arte, così come ad considerare nuovi modi di trasmissione dell’espressione artistica e altre forme di “cultura”.

Il Mausoleum of Media Art presenta opere di: Koichiro Eto, exonemo, Masaki Fujihata, Toshio Iwai, Kazuhiko Hachiya, Rafael Lozano-Hemmer, Nam June Paik, Tadasu Takamine, Nao Tokui, e Tetsuya Umeda.

“Una volta abbiamo esposto in una galleria newyorchese e il direttore ci ha chiesto cosa sarebbe successo se una delle opere si fosse rotta una volta acquistata” ha raccontato exonemo “noi abbiamo prontamente risposto che l’avremmo riparata, ma il direttore ridendo ha precisato: “No, intendo, quando non ci sarete più!”

Si dice che “la vita è breve, l’arte è lunga”, noi ci siamo resi conto di non aver prestato abbastanza attenzione al concetto di durata dell’arte, che di solito viene considerata più lunga della vita umana. La Media Art, proiettata al futuro per antonomasia, al momento ha vita breve. Dato che la tecnologia è parte dell’opera, un guasto potrebbe causare l’interruzione del funzionamento dell’intero lavoro.

Alcuni progetti di Media Art falliscono semplicemente perché è stato aggiornato il sistema operativo del computer. La sfida della conservazione di tali lavori è diventata un tema scottante per i musei a livello globale. La concreta fugacità della Media Art ci offre un’opportunità di contemplare l’”anima” dell’arte da una nuova prospettiva.

Discutendo con il team di YCAM, che quest’anno celebra il suo quindicesimo compleanno, abbiamo dato vita a questa mostra. Da cosa potrebbe essere costituita la “reincarnazione” della Media Art? Negli anni abbiamo posto questa domanda agli artisti di YCAM e dalle loro risposte siamo riusciti a raccogliere le loro personali opinioni sulla vita e la morte dell’arte.

Questa è una questione che potrebbe essere ricollegata a problematiche artistiche universali: che tipo di valori dovremmo avere nelle nostre vite? Qual è l’origine di questi valori? Non solo la Media Art, ma tutti noi, in quanto membri della società contemporanea, cerchiamo costantemente cose nuove che ci spronino ad andare avanti. Speriamo che questa mostra sia un’opportunità di fermarsi un attimo e riflettere su queste cose un po’ più a fondo.”

Il duo exonemo (composto da SEMBO Kensuke e AKAIWA Yae) si è formato in internet nel 1996. I loro progetti tipicamente sperimentali sono esplorazioni spiritose e innovative sui paradossi dei computer digitali e analogici in rete e sulle situazioni reali nelle nostre vite.

La loro installazione The Road Movie ha vinto il Golden Nica nella categoria Net Vision al Prix Ars Electronica 2006. Dal 2012 i due artisti organizzano gli incontri di IDPW e The Internet Yami-chi. Enrambi vivono e lavorano a New York e dal 2015 sono entrati a far parte del primo incubatore in un contesto museale, NEW INC.


www.ycam.jp
http://exonemo.com/