Jane Lombard Gallery – New York
17 / 01 / 2019 - 16 / 02 / 2019

La Jane Lombard Gallery presenta la mostra collettiva Speaking Truth to (Post) Power, curata da Sara Raza (già curatrice del Solomon. R Guggenheim Museum di New York per la Guggenheim UBS MAP). La mostra riunisce una costellazione di sei artisti contemporanei quali Ergin Cavusoglu, James Clar, Mounir Fatmi, Nadia Kaabi-Linke e Shahpour Pouyan che si uniscono per realizzare una serie di modelli che analizzano le associazioni storiche profonde insite nella coscienza umana e nella verità.

Presentate attraverso una varietà di mezzi le opere esposte includono disegni, stampe, installazioni e video; le opere esposte si muovono nel trasferimento di conoscenza tra realtà differenti al fine di lanciare un web di realtà complesso. Fungendo da interlocutori fondamentali tra diverse “verità” che abitano e disturbano zone di diversità, le opere dei sei artisti mirano a colmare il divario che sussiste tra il logico e l’illogico e instaura un dialogo tra la forma e la figura così come tra il simbolo e l’astrazione per svelare le verità manifeste e nascoste.

In particolar modo due installazioni site-specific sono fondamentali per la mostra. Mistake-Out (2018) dell’artista con sede tra Berlino e Kiev Nadia Kaabi-Linke che analizza i comportamenti mutevoli, è un’installazione site-specific di un mosaico a muro realizzato con più di 400 tasselli fatti di fogli di giornale colorati con del bianchetto. I tasselli sono i resti di un muro che era stato precedentemente crivellato di fori di proiettile dal distretto dell’editoria di Berlino e allude alla censura e al vero e proprio occultamento della libertà di stampa e del processo editoriale sospetto di come la notizia gira e viene ricevuta.

Un’altra opera site-specific realizzata in conformazione con l’architettura della galleria è un disegno di un pavimento anamorfico dell’artista di Londra Ergin Cavusoglu intitolata Silent Systems (2011). Il disegno è composto da una rappresentazione 3D di un edificio, da una barca e da riferimenti all’Arca di Noè, una delle prime e più importanti imbarcazioni migratorie. Gli spettatori sono invitati ad interagire con il disegno attraversandone l’intera superficie e questo gesto viene registrato con una telecamera di sicurezza che trasmettendo questa interazione su un monitor mostra immagini surreali di ciò che appare come se gli spettatori stessero camminando dentro una scultura.

Il gesto di camminare reinventa il disegno come un’opera liminale che si oppone a racconti fissi e combina diversi elementi contrastanti che analizzano la temporalità e le dinamiche spaziali. Entrambe le opere sottolineano la natura virale dei materiali che possiedono l’abilità di crescere vertiginosamente e di creare nuove mappe visive all’interno di ciò che costituisce il reale e parlano ad una serie di condizioni sociali, culturali e politiche paradossali molto complesse.

Le pratiche uniche che sono presentate nel contesto di Speaking Power to (Post) Truth forniscono una testimonianza accorta del clima attuale e collocano il ritorno di una nuova ondata di guerre culturali in cui la voce dell’artista e la ricerca della verità è persino più pressante nella lotta contro il declino delle libertà civili.

Sara Raza è una curatrice e scrittrice di arte globale con sede a New York. E’ stata la vincitrice dell’ArtTable New Leadership Award for Women in the Arts (2016) ed è stata aggiunta alla Deutsche Bank/ Apollo Global 40 Under 40 Thinker’s List (2017). Sara è stata la curatrice del Guggenheim UBS MAP per il Medio Oriente e per il Nord Africa e ha curato But a Storm Is Blowing from Paradise al Solomon R. Guggenheim Museum di New York (2016) che è stato esposta anche presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano nel 2018.

Sara ha curato mostre e progetti per diverse biennali internazionali e festival, tra cui la Tashkent Biennal, la Uzbekistan “Rhizoma: Saudi Pavilion, Venice Biennale (2013) e il Baku Public Art Festival Azerbaijan (2015). Ha organizzato varie mostre per il Maraya Art Centre a Sharjah. In precedenza Raza è stata a capo dell’istruzione a Yarat, Baku e Azerbaijan, è stata curatrice e fondatrice presso l’Alaan Art Space di Riyadh e curatrice di programmi pubblici presso la Tate Modern.

Links:

www.janelombardgallery.com