Ad aprile 2018 The Mayor Gallery presenterà a Londra due mostre personali in contemporanea dell’artista Miguel Chevalier: Ubiquity 1 alla The Mayor Galley, che aprirà al pubblico il 12 aprile, e Ubiquity 2 alla Wilmotte Gallery presso i Lichfield Studios.
Ubiquity 1 & 2 rappresentano le prime mostre personali in Inghilterra dell’artista francese Miguel Chevalier. Pioniere dell’arte virtuale, Chevalier (nato in Messico nel 1959) si è servito dell’informatica come mezzo di espressione nel campo delle arti visive sin dal 1978. Le sue opere si rivolgono alla questione dell’immaterialità nell’arte e alla logica indotta dai computer, come l’ibridazione, la generatività e l’interattività.
Miguel Chevalier ha dato vita ad affascinanti mostre e installazioni per musei, centri d’arte, gallerie e spazi pubblici di tutto il mondo. Tra le sue prossime mostre del 2018 troviamo The Origin of the World – Bubble 2018, un’installazione generativa di realtà virtuale proiettata su una sfera gonfiabile presso l’Oxford Circus di Londra in occasione del Lumiere Festival di gennaio; Digital Abysses presso la Base sous-marine di Bordeaux (marzo-maggio) e Artistes & Robots una mostra collettiva alla Galeries nationales du Grand-Palais di Parigi (aprile-luglio).
Nelle due mostre di Londra sarà presentata una serie di opere in movimento su schermi, insieme a stampe e sculture che esplorano l’immaginario urbano e le sue trasformazioni. Le opere esposte sono il frutto di una riflessione che ha lo scopo di rinnovare l’aspetto della città e dell’architettura, di reinventare la città del domani e di immaginare il nostro mondo futuro.
Sensibile all’evoluzione dello sviluppo delle città e alla loro globalizzazione, questo lavoro è una continuazione delle opere precedenti dell’artista: Aller-Retour-Tokyo / Kyoto, 1996, Villa Kujoyama, Giappone; Periphery, 1998, Espace Cardin, Parigi; Memory and Changes, 1999, La Fabrique, Beirut, Libano; Metapolis, 2002, Marco, Monterrey, Messico; Méta-Territoires, 2015, Fernand Léger Gallery, Ivrysur-Seine, Francia.
Alla The Mayor Gallery, Miguel Chevalier presenterà le nuove opere digitali Méta-cities 2018 proiettate su due schermi LCD. Nel XIX secolo, Cerda, Haussmann e Otto Wagner svilupparono un modello urbano in grado di ricostruire la città e di riorganizzarne la circolazione, ma oggi il traffico scorre, cambia in tempo reale e richiede di riconsiderare la città in relazione alla vita e al territorio.
Chevalier si chiede in che modo adattare e trascrivere la città che si trova ad affrontare una moltiplicazione di connessioni. Gli strumenti informatici permettono all’artista di esplorare queste “nuove città digitali” del mondo futuro. Con opere fisse o in movimento, l’artista crea delle città a metà strada tra realtà e simulazione che danno forma ad uno spazio-tempo trasformabile.
Città planetarie, senza un luogo preciso, senza un inizio e una fine, senza centro e periferia, le Méta-cities sono fatte di edifici connessi che sfilano davanti ai nostri occhi. Queste città si autogenerano a partire da software progettati allo scopo con l’informatico Claude Micheli. Queste Méta-cités sono il risultato di un principio urbano generico che si riproduce senza alcuno stato mentale, senza punti di riferimento e senza preoccuparsi della singolarità.
Come contraltare a queste due opere a schermo, vengono presentate alcune serie di opere fisse in forma di stampa digitale a colori e in bianco e nero tratte dai mondi delle meta-cities. Le serie Méta-Cités – White and Black e Pixel-Cités sono un tributo all’origine delle opere digitali: i pixel. Elemento base di ogni immagine digitale, il pixel è un motivo ricorrente nelle opere dell’artista e nelle sue ricerche. Per lui è l’equivalente della pennellata in pittura.
Se Richard Hamilton o Roy Lichtenstein o Alain Jacquet erano interessati all’ingrandimento del punto e della struttura offset, Miguel Chevalier sviluppa un tipo di scrittura che non è più basata sulla trama di punti come nel caso di questi artisti, ma sulla struttura a pixel. Il pixel, ingrandito, fisso o in movimento, diventa autonomo e compone universi astratti e grafici permeati di poesia.
Infine, chiudono la mostra le due sculture Archi-Sculptures 1 & 2. Una di queste sculture è stata creata con la tecnica del taglio laser e l’altra rappresenta una città formata da un labirinto di architetture ibride e prodotta con una stampante 3D. Le stampanti 3D che sintetizzano la polvere in una massa solida, permettono ora di trasformare il virtuale in materiale, costituendo una vera rivoluzione nel campo della scultura che rivoluzionerà anche il nostro ambiente.
Alla Wilmotte Gallery invece, i visitatori troveranno una grande installazione proiettata che comprende una realtà virtuale interattiva: in Méta-Cities 2017 gli spettatori potranno calarsi nei meandri delle strade di una città virtuale infinita. Sarà possibile esplorare 3 diversi universi urbani e interagire con essi attraverso un’interfaccia tattile. Queste meta-cities si genereranno automaticamente in un caos dinamico di flussi casuali.
Con le sue opere fisse o in movimento, Miguel Chevalier rivela ciò che sfugge attraverso il virtuale e traduce le nuove forme di vita contemporanea e di città: rinnovo incessante, velocità e trasformazione. Abbandonando la memoria cronologica e lineare, l’artista costruisce in immagini “una costellazione di tempo e di spazio”, a metà tra la costruzione e la decostruzione, la crescita e la mutazione.
Luce, movimento, energia: vengono elaborate nuove poetiche della materia nella continuità dei lavori cinetici. A partire da questa estetica Miguel Chevalier trascrive le nozioni di flusso e di rete, rende visibile l’invisibile e svela l’essenza delle cose in un mondo in continuo cambiamento. In occasione delle mostre, verrà pubblicata una nuova monografia curata da Bernard Chauveau e co-editata dalla The Mayor Gallery, in francese e inglese, che presenterà i i lavori di Miguel Chevalier dal 2002 al 2018.