A cura di Barbara Boninsegna, Daniel Blanga Gubbay, Simone Frangi
Artisti: Anne-Lise Le Gac / Arthur Chambry (FR), Christian Botale Molebo (RDC/FR), Judith Raum (DE), Rodrigo Batista (BR/NL), Nyakallo Maleke (ZA/CH), Ely Daou (LB) , Reza Mirabi (IR/DE), Ursula Mayer (AT/UK), Michele Rizzo (IT/NL), Beto Shwafaty (BR), Cinthia de Levie (AR), Phumulani Ntuli (ZA)
Guest performer: Maria Hassabi, Giovanni Morbin, Lina Lapelyté e un progetto speciale dedicato a Mario Mieli introdotto da Franco Buffoni
Board internazionale: Alessio Antoniolli, Alexander Roberts, Gundega Laivina, Juan Canela, Vittoria Matarrese
Il festival delle arti contemporanee di Centrale Fies si è aperto quest’anno con il weekend (20-21-22 Luglio 2018) interamente dedicato alla sesta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award, piattaforma di ricerca sulla performance, a cura di Barbara Boninsegna, Daniel Blanga Gubbay e Simone Frangi. Fondato nel 2013, il progetto si focalizza su pratiche contemporanee live che contribuiscono all’approfondimento e all’ampliamento della nozione di performance, seguendo l’attuale spostamento del performativo e delle sue cifre.
Ogni anno il gruppo di lavoro di LIVE WORKS si struttura grazie al lancio di un bando internazionale aperto ad azioni performative emergenti di diversa natura: performance, sound and new media art, text-based performance, lecture performance, multimedia storytelling, pratiche coreografiche, pratiche relazionali, progetti workshop – based e altri progetti che mettono in discussione l’idea di performance al di là del corpo.
Quest’anno sono pervenute a 422 candidature dalle quali sono stati selezionati 12 artisti. Giunto alla sua sesta edizione, LIVE WORKS si apre a nuove latitudini e amplia le proprie geografie di riferimento, ospitando artisti dall’Europa al Sud Africa e dall’Iran al Sud America.
Ad ogni artista sono stati offerti due periodi di residenza creativa a Centrale Fies, il primo nel mese di Luglio, che vede l’intreccio di diverse tipologie di curatela, dallo sviluppo tecnico all’accompagnamento teorico, attraverso una Free School of Performance composta da studio visit, critical session e reading group; il successivo, a scelta dell’artista nel corso dell’anno. A partire dalla passata edizione LIVE WORKS ha cambiato la propria filosofia, concependo tutti i finalisti del premio come vincitori e immettendoli in un processo di sostegno alla ricerca a lungo termine, che si prolunga ben oltre la produzione e lo svolgimento del festival.
Le prime tre serate di SUPERCONTINENT 2 hanno accolto i lavori dei 12 progetti di LIVE WORKS Vol. 6 – Anne-Lise Le Gac/ Arthur Chambry (FR), Christian Botale Molebo (RDC/FR), Judith Raum (DE), Rodrigo Batista (BR/NL), Nyakallo Maleke (ZA/CH), Ely Daou (LB), Reza Mirabi (IR/DE), Ursula Mayer (AT/UK), Michele Rizzo (IT/NL), Beto Shwafaty (BR), Cinthia De Levie (AR), Phumulani Ntuli (ZA) – sviluppati nel primo periodo di residenza iniziato il 7 e terminato il 17 luglio 2018 a Centrale Fies.
Gli artisti sono stati seguiti durante le tre giornate di Festival anche da un board internazionale formato da operatrici e operatori culturali attivi nell’ambito della ricerca sulla performance, invitati a LIVE WORKS con l’obiettivo di costruire un network utile alla diffusione e alla promozione del lavoro dei 12 selezionati. A incontrare gli artisti in un programma di studio visit organizzato parallelamente al palinsesto di performance sono stati quest’anno Alessio Antoniolli direttore di Gasworks, Alexander Roberts co-direttore di Reykjavik Dance Festival, Gundega Laivina direttrice di Homo Novus Festival, Juan Canela co-fondatore di BAR Barcellona, Vittoria Matarrese curatrice di Performance Art al Palais de Tokyo.
I progetti di LIVE WORKS Vol. 6 sono stati inoltre affiancati nelle tre serate da guest performer d’eccezione: Maria Hassabi STAGING: solo (2017) (21 luglio), Giovanni Morbin Ibridazione 1 – Bodybuilding (21 luglio), Lina Lapelyté – Candy Shop – the Circus (22 luglio) e Mario Mieli – Ebbene sì! introdotto da Franco Buffoni (22 luglio).