Mentre il focus dell’edizione di quest’anno di Digital Cultures // Imagined Futures si concentra su questioni pertinenti a ciò che ci aspetta, il festival online reintrodurrà anche le precedenti visioni del futuro, ignorate un decennio fa o anche qualche mese fa in quanto fantasie intriganti ma inverosimili. L’evento, organizzato dall’Università Adam Mickiewicz, offre una varietà di programmi e dibattiti sull’arte e mira a comprendere meglio e a superare i limiti dell’allestimento di un festival ibrido all’interno dell’attuale clima sociale e politico.
Il Festival comprende arte visiva, film e immagini in movimento, arte sonora, disegno grafico, oltre agli aspetti sociali dell’arte digitale come inclusione e uguaglianza di genere e razza.
Il Sound Intervention Service è un programma di sei opere audio e sonore provocatorie che fungono da manuale d’uso e offrono strumenti di supporto per la vostra routine quotidiana. Questa raccolta di opere d’arte include registrazioni sul campo, forme di ASMR, oltre a meditazioni e metodi diretti di coinvolgimento. Il programma accoglie due nuovi progetti delle artiste Karolina Bregula e Kararzyna Krakowiak, a fianco delle opere di Rebekah Ubuntu, Zorka Wollny, Erin Gee & Sofian Audry, e Diana Lelonek & Denim Szram.
In Despair, Hope and Healing: Three Movements for Climate Justice Ubuntu crea un contrasto di campioni sonori, registrazioni sul campo, attivismo e difesa vocale. Il tutto si rivela una dedica all’equilibrio, unico, fragile e a rischio, dell’ecosistema del nostro pianeta.
In Quiet Rush, Wollny ha creato una situazione di suoni composti in base alle condizioni spaziali, storiche e naturali specifiche delle mine nascoste sotto la superficie terrestre.
Of the soone di Gee & Audry è un’intima serie di incontri con una voce femminile che sussurra un copione scritto da un algoritmo di apprendimento automatico. Si passa in rassegna ogni stadio del processo di “apprendimento” mentre l’algoritmo impara gradualmente a “parlare”.
Melting Gallery di Lelonek e Szram seleziona le registrazioni di tre ghiacciai alpini in fase di scioglimento (del Rodano, dell’Aletsch e del Morteratsch). Tali registrazioni compongono una canzone che funge da sinfonia della scomparsa dei ghiacciai, ponendo l’accento sulla catastrofe che sta lentamente prendendo piede.
Il progetto cinematografico di Lelonek, Forms of Survival , è una visione del mondo dell’arte dopo un olocausto climatico. L’opera è parte di una sezione differente, Cinema of Crises: Plant Hope, che comprende brevi filmati diretti da artiste polacche: Jadwiga Subczyńska, Urszula Zajączkowska, Angelika Markul, Zuzanna Banasińska e Katarzyna Górna.
Apparentemente, un ruolo chiave in queste visioni è svolto da esseri non umani: ghiacciai, piante e forme umanoidi che si sono evoluti dopo un’apocalisse climatica, ma che al contempo mettono al centro dell’attenzione l’Antropocene. Il programma cinematografico include anche film di fantascienza polacchi degli anni Sessanta in contrapposizione con pezzi contemporanei come Finding Fanon Parte Terza regia di Larry Achiampong & David Blandy e The Fish, regia di Jonathas de Andrade.
La ricerca di metodi per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo in tempi di incertezza sarà il tema principale delle conversazioni con i relatori invitati come Julia Kaganskiy, direttrice e fondatrice di NEW INC, Ingrid LaFleur, Afrofuturista. Charlotte Webb, fondatrice del gruppo femminista di internet, Anab Jain di Superflux, Tim Maughan, autore di Infinite Detail, il libro di fantascienza dell’anno di The Guardian, Anagram, Monica Gagliano e Duncan Speakman tra gli altri.
Il programma della durata di 9 giorni di Digital Cultures offre al pubblico l’opportunità di assistere tranquillamente al festival senza compromettere la routine quotidiana. Tra il 17 e il 25 di ottobre, attraverso il sito web Digital Cultures il pubblico può partecipare a una serie di eventi interattivi. Dai dibattiti ai workshop fino alla creazione condivisa del “Imagined futures Manifesto” – Digital Cultures offre un nuovo approccio al coinvolgimento digitale, dando valore all’interazione piuttosto che alla presentazione.
Il programma cinematografico è disponibile in tutto il mondo sulla piattaforma Ninateka; ogni film rimarrà disponibile per 48 ore dopo la sua uscita.
Le opere del Programma Audio (The Sound intervention Service) vengono pubblicate giornalmente sul sito web di Digital Cultures e rimangono disponibili per i tre mesi successivi.
Link: digitalcultures.pl