ZKM - Karlsruhe
09 / 02 /2019 - 02 / 06 / 2019

Luce, spazio e movimento sono al centro del lavoro artistico di Dieter Jung, nato nel 1941, che si è occupato degli effetti visivi del colore e della luce, della superficie e dello spazio a partire dalla metà degli anni ‘60. Per rendere visibile il momento fugace del fenomeno ottico, Dieter Jung impiega sia le tecniche analogiche che digitali. Nelle sue opere pittura, disegno, incisione e olografia sono in costante dialogo.

Con la mostra Dieter Jung. Between and Beyond, il ZKM (Centro per l’Arte e Tecnologia dei Media) renderà onore all’estensivo lavoro dell’artista di Berlino a cui è stato strettamente associato sin dalla sua fondazione. Oltre agli ologrammi, composizioni olografiche mobilie spazi luminosi olografici, la mostra include dipinti, disegni e stampe dell’artista.

Dato il rapido sviluppo delle tecnologie digitali, l’olografia è tornata a stare al centro dell’attenzione. Attualmente, i ricercatori stanno lavorando sullo sviluppo di display olografici tramite i quali il nostro modo di operare, imparare e interagire cambierà radicalmente. In particolare, gli ultimi sviluppi della fotonica dove le singole particelle di luce diventano portatrici di informazioni e rivoluzionano i requisiti tecnici dell’olografia in misura finora sconosciuta.

In un futuro prossimo, gli olografi potranno essere proiettati liberamente nello spazio come applicazioni tridimensionali di realtà miste, eliminando così il legame della rappresentazione olografica con i materiali portanti. Facendo fluttuare l’immagine nello spazio, le idee di Dieter Jung e di altri pionieri dell’olografia, su cui hanno lavorato con le loro opere dagli anni ’60 e ’70, alla fine potranno essere realizzate.

L’obiettivo della mostra e del curatore Philipp Ziegler è quello di mettere in evidenza le connessioni strutturali e le interdipendenze tra le varie componenti dell’opera di Dieter Jung e di presentare gli olografi e le composizioni olografiche mobilidell’artista in stretto scambio con i suoi dipinti e disegni. Sullo sfondo degli attuali sviluppi tecnologici e del crescente interesse per le tecniche olografiche, il significato della sua opera per la storia dei media sarà quindi rivalutato.

L’interesse di Jung per il processo di percezione visiva, la doppia qualità della luce come se si trattasse di particelle e onde e la struttura tecnica delle immagini lo hanno accompagnato a partire dai suoi studi alla Hochschule für Bildende Künste [Academy of Arts] di Berlino. Già nei suoi primi dipinti, si è occupato della rappresentazione della luce e dei riflessi.

All’inizio degli anni 70, dipinse una serie di teste di personaggi noti e conosciuti che ricordavano strutture di interferenza, in cui i volti di Sigmund Freud, Ezra Pound e Friedrich Nietzsche sono incastrati in linee orizzontali e verticali che intrecciano linee di oscillazione che, per Jung, all’inizio facevano riferimento principalmente alle trame dell’arte della tessitura e al principio dell’ordito e della trama negli arazzi del Rinascimento.

Dopo aver studiato olografia alla New York School of Holography, Jung ha lavorato con scienziati importanti per sviluppare un’opera che ha ampliato le possibilità tecniche e artistiche dell’olografia, che il fisico Dennis Gabor ha scoperto piuttosto per caso nel 1948 e l’ha reso uno dei protagonisti principali dell’arte olografica a livello internazionale. Per i suoi primi ologrammi, Jung ha impiegato piume trovate nel 1977 a Central Park di New York, che fluttuavano nello spazio e proiettavano le loro ombre come oggetti filigranati nell’immagine olografica.

Successivamente ha trasposto le poesie di Hans Magnus Enzensberger tramite il mezzo dell’ologramma: per fare questo è stato necessario sviluppare elaborati modelli per filmarle su una piattaforma girevole a 360°. Nei primi Anni ‘80, nelle serie Into the Rainbow, Gegenwartsräume [Present spaces] e Inbetween, Dieter Jung ha creato spazi di colore astratti utilizzando la tecnica olografica a fase unica scoperta da Stephen A. Benton, nella quale i colori puri dell’arcobaleno fluttuano liberamente nello spazio.

Dal 1985 al 1988, in qualità di ricercatore presso il Center for Advanced Visual Studies (CAVS) del MIT di Cambridge (Massachusetts), diretto da Otto Piene, Dieter Jung ha avuto ampie possibilità tecniche a sua disposizione con le quali poter esplorare nuovi metodi olografici per sostituire l’immagine olografica dal suo oggetto intrinseco. A stretto contatto con gli scienziati sono stati creati i primi ologrammi di movimento computerizzati, nei quali sono state acquisite enormi quantità di dati per l’epoca.

Nella serie Light Mill (Motion in Space – Space in Motion), superfici di colore diafane e reciprocamente penetranti ruotano attorno a tre assi a velocità differenti. Passando davanti all’ologramma, il visitatore attiva le sequenze di immagini fluttuanti nello spazio e viene così coinvolto attivamente nella creazione dell’opera. Nei suoi ultimi spazi di luce e composizioni olografiche mobili, Jung trasmette l’opera con fenomeni ottici di luce per mezzo di lenti e specchi nello spazio reale, che viene così messo in discussione per lo spettatore nelle sue condizioni fisiche.

Dieter Jung è nato nel 1941 a Bad Wildungen (Germania). Tra il 1962 e il 1963 ha studiato Teologia, mentre tra il 1962 e il 1964 si è formato per diventare insegnate di arte. Fino al 1967 ha studiato Pittura e Arti Grafiche presso la Hochschule für Bildende Künste [Academy of Arts] di Berlino sotto la guida di Hann Trier. Dal 1971 al 1974 ha studiato alla German Film and Television Academy di Berlino e realizzato documentari e film di animazione.

Nel 1975 Jung ha ricevuto la sua prima cattedra da docente ospite presso l’Università Federale di Bahia a Salvador (Brasile), prima di studiare Olografia con Dan Schweitzer e Sam Moore alla New York School of Holography nel 1977. Dal 1985 al 1989, Dieter Jung è stato Ricercatore presso il Center for Advanced Visual Studies (CAVS) del MIT di Cambridge (Massachusetts); dal 1990 al 2007 ha avuto una cattedra in Olografia e Light Art all’Academy of Media Arts di Colonia.

Dal 1992 al 1996 è stato membro del Consiglio di Amministrazione dello ZKM | Centro per l’Arte e Tecnologia dei Mediaa Karlsruhe. È stato anche membro del MIT Advisory Council on Art-Science-Technology di Cambridge (Massachusetts). Dal 2011 è membro della György Kepes Society (Ungheria).

Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo, comprese le mostre Visible – Unvisible al Today Art Museum di Beijing (Cina) del 2008 e Flying Colors – Moments of Seeing all’OCT Art & Design Gallery di Shenzhen (Cina). Dieter Jung vive e lavora a Berlino.


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